I big brand che si sono ispirati al food per le loro collezioni

I big brand che si sono ispirati al food per le loro collezioni

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È vero: nel 2015, complici l'Expo di Milano e una generale attenzione globale al tema dell'alimentazione, il cibo è diventato protagonista anche nel mondo fashion. Ma se guardiamo bene, il legame tra moda e food affonda le sue radici ben prima di quell'anno. I brand che si sono lasciati ispirare dal cibo esistono da sempre, o quasi, e hanno spesso trasformato frutta, verdura e junk food in veri e propri statement estetici.

Nell'immaginario collettivo, il cibo è vita. In passato il richiamo era quasi sempre al naturale: frutta, verdura, grani antichi, orti mediterranei. Ma negli ultimi anni, complici globalizzazione e marketing sempre più pervasivo, anche l'universo fast food è entrato - spesso in modo ironico o provocatorio - sulle passerelle. Non è più così strano, insomma, andare in giro "vestiti da hamburger".

Uno dei primi exploit a restare negli annali è quello di Agatha Ruiz de la Prada: era il 2009, e sulle passerelle di Milano comparivano baguette trasformate in cappellini e uova al tegamino stampate sugli abiti. Un'ode al surrealismo più giocoso, degno di Dalì. Agatha chiuse la sfilata indossando un abito rosso della collezione, incarnando alla perfezione la sua visione estetica.

Saltiamo avanti di qualche anno, al 2014, quando Jeremy Scott rivoluziona Moschino con la sua celebre Fast Food Collection. Il riferimento a McDonald's era chiaro fin dai primi look, tanto che ci si chiese perché il colosso americano non adottasse direttamente quelle divise. Ma dietro alla patina pop, la collezione lanciava un messaggio preciso: un'ironia feroce sull'omologazione e sul consumismo, che non tutti colsero al primo sguardo.

Nel 2016 fu invece il momento di Vans, con una collezione che fece sognare nostalgici e adolescenti mai cresciuti. Si chiamava Late Night, ed era un inno ai cibi più ordinati e condivisi su Instagram: hamburger, cupcake, patatine e macarons stampati su sneaker e slip-on. Un mix dolce-salato che celebrava lo street food con ironia e stile.

Impossibile, parlando di food & fashion, non citare Dolce & Gabbana, che già nel 2012 portavano in passerella una collezione ispirata alla spesa dal fruttivendolo. Cipolle, limoni, melanzane, peperoncini e pomodori mediterranei diventavano protagonisti assoluti: alta moda con anima contadina. L'haute couture del mercato rionale? Sì, e con enorme successo.

Già nel 2011 però, anche Miuccia Prada aveva ceduto al fascino del cibo, presentando stampe esuberanti di frutta - in particolare banane - su abiti e accessori. Lei stessa apparve alla fine della sfilata con maxi orecchini a forma di banana: un gesto divertente, inaspettato e perfettamente in linea con il suo spirito creativo.

Ma il legame tra food e moda ha anche radici concettuali. Nel 2004, Jean Paul Gaultier mise in scena la mostra Pain Couture: una collezione fatta interamente di pane vero, commestibile. Per Gaultier, "il pane è vita" e rappresenta qualcosa di più profondo della stoffa. "Possiamo vivere senza abiti, ma non senza pane", dichiarò all'epoca.

Sotto la guida di Karl Lagerfeld, Chanel ha trasformato le sfilate in veri e propri spettacoli. Per l'autunno/inverno 2014-2015, il Grand Palais di Parigi diventò un supermarket griffato, completo di scaffali, conserve e cestini della spesa firmati. Una scenografia indimenticabile che, in molti casi, ha oscurato gli abiti stessi.

Oggi

Negli ultimi anni, il legame tra moda e cibo non si è affievolito, anzi. Le capsule collection ispirate al food si sono moltiplicate, spesso in collaborazione con brand del settore alimentare o con influencer chef.

Il cibo diventa sempre più simbolico, inclusivo, e veicolo di messaggi sociali e culturali: dalla body positivity legata ai "comfort food" fino alla sostenibilità ambientale evocata da packaging e tessuti ispirati al biologico. Oggi, più che una provocazione, il food nella moda è diventato un linguaggio: pop, ironico, accessibile, e soprattutto universale.

Anche il make-up si dà al food (e lo trovi anche su Ditano)

Il trend del food nella moda ha contaminato negli ultimi anni anche il mondo della bellezza. Un esempio concreto? Le palette make-up di Pupa della collezione "Breakfast", disponibili anche su Ditano.com. Dai nomi evocativi e irresistibili come Milk e Croissant, richiamano chiaramente il mondo della colazione, trasformando l'immaginario food in un'esperienza beauty quotidiana.

Non si tratta solo di un vezzo estetico: scegliere un ombretto "Croissant" o un blush "Milk" vuol dire entrare in un rituale di bellezza che gioca con i sensi, unendo gusto (letterale e figurato) e creatività. Capsule che uniscono packaging compatto, colori versatili e un naming goloso che fa venire voglia di provarli tutti.